Ferder L, Martín Giménez VM, Inserra F, Tajer C, Antonietti L, Mariani J, Manucha W.
Vitamin D supplementation as a rational pharmacological approach in the COVID-19 pandemic
Am J Physiol Lung Cell Mol Physiol. 2020 Dec 1;319(6):L941-L948. doi: 10.1152/ajplung.00186.2020. Epub 2020 Sep 30
Valutare se e in quale misura il Covid-19 possa essere affrontato a livello preventivo e terapeutico con farmaci già esistenti. E’ questo l’obiettivo dello studio coordinato da León Ferder, ed espressione di sei importanti realtà scientifiche argentine: la Maimónides University, l’Hospital El Cruce Néstor Kirchner e la Arturo Jauretche National University di Buenos Aires; la Cuyo Catholic University di San Juan; la National University e l’Institute of Medical and Experimental Biology di Mendoza.
La comparsa del Covid-19 ha dato origine a un vasto movimento di ricerca di terapie innovative per vincere la pandemia. Ma è opportuno chiedersi anche se, in attesa di farmaci risolutivi, l’emergenza possa essere efficacemente affrontata con cure già note e utilizzate per altre patologie. In questo contesto, lo studio sottolinea come la vitamina D possa rappresentare una valida opzione.
La vitamina D è infatti un ormone che modula numerosi processi infiammatori e di ossidazione che vediamo convolti nell’azione del Covid: per esempio, contrasta l’azione del sistema renina-angiotensina, che svolge un ruolo determinante nella fisiopatologia della risposta infiammatoria correlata all’infezione.
Gli autori illustrano quindi:
- le evidenze a supporto dell’impiego della vitamina D nei soggetti a rischio o già colpiti dal virus;
- come impostare correttamente i casi clinici volti a verificare i potenziali benefici della supplementazione di vitamina D.