Kaltsas A, Moustakli E, Zikopoulos A, Georgiou I, Dimitriadis F, Symeonidis EN, Markou E, Michaelidis TM, Tien DMB, Giannakis I, Ioannidou EM, Papatsoris A, Tsounapi P, Takenaka A, Sofikitis N, Zachariou A.
Impact of advanced paternal age on fertility and risks of genetic disorders in offspring
Genes (Basel). 2023 Feb 14;14(2):486. doi: 10.3390/genes14020486. PMID: 36833413; PMCID: PMC9957550
Valutare se l’età paterna avanzata influisca sulla fertilità della coppia e accresca i rischi a carico dei figli: è questo l’obiettivo della review coordinato da Aris Kaltsas, del Dipartimento di Urologia dell’Università di Ioannina, Grecia. Allo studio hanno preso parte anche ricercatori dell’Università Aristotele di Salonicco e dell’Università di Atene.
L’età media dei padri alla prima gravidanza è aumentata considerevolmente negli ultimi decenni a causa di numerosi fattori, fra cui l’allungamento della vita media, un più agevole accesso alla contraccezione, un’età più avanzata al matrimonio, un più esteso investimento nella professione da parte delle donne e, non ultimo, la crisi economica, che ha indotto molte coppie a ritardare l’arrivo dei figli.
L’impatto dell’età sulla fertilità femminile, sulle complicanze gestazionali, sui tassi di aborto spontaneo e malformazioni congenite, nonché sui rischi pediatrici è stato accertato in numerosi studi. Per quanto riguarda l’uomo, invece, il quadro è più incerto: prima di tutto perché non c’è consenso intorno alla definizione di “età avanzata” maschile, e in secondo luogo perché le indicazioni della letteratura sono, a prima vista, contraddittorie.
L’accurata revisione condotta dagli studiosi greci mostra invece che con l’avanzare dell’età maschile:
- si riduce la qualità dello sperma e della funzionalità dei testicoli;
- aumenta il rischio di anomalie genetiche, come mutazioni del DNA e aneuploidie cromosomiche, e modificazioni epigenetiche, come il silenziamento di geni essenziali;
- peggiorano gli esiti delle tecniche di riproduzione assistita, come la fecondazione in vitro e l’iniezione intracitoplasmatica di sperma;
- si accresce il tasso di nascite premature;
- aumenta il rischio di malattie come l’autismo, la schizofrenia, i disturbi bipolari e la leucemia pediatrica.
E’ pertanto fondamentale ampliare gli sforzi informativi nei confronti della popolazione, e in particolare delle coppie infertili, per sgombrare il campo dall’illusione che il tempo per l’uomo non conti e che qualsiasi esito negativo della gravidanza sia da imputare alla salute della donna.