Qual è l'obiettivo del trattamento dei fibromi? Quali sono le opzioni di cura?
L’ultima novità sono i farmaci modulatori selettivi del recettore del progesterone, come l’ulipristal acetato, che hanno dimostrato in studi recenti di essere molto rapidi ed efficaci nel controllo del sanguinamento e nella riduzione del volume dei fibromi, con un miglior profilo di tollerabilità rispetto ad altre terapie farmacologiche.
Le terapie chirurgiche possono essere conservative o demolitive: è del secondo tipo l’isterectomia, ossia l’asportazione dell’utero che risolve radicalmente il problema, ma compromette la fertilità e la percezione dell’identità. Tra quelle conservative, c’è la miomectomia, con la quale il chirurgo asporta il fibroma conservando l’utero e la fertilità, ma con il rischio di recidive e di insorgenza di nuovi fibromi; l’embolizzazione dell’arteria uterina (ne determina l’occlusione, riducendo l’afflusso di sangue al fibroma che si riduce di volume), efficace in pazienti selezionate; e la tecnica con ultrasuoni focalizzati ad alta intensità (HIFU): non invasiva, ha minori rischi ed effetti collaterali rispetto alle tecniche chirurgiche, nonché un minore impatto sulla sessualità e sull’immagine corporea.
Da cosa dipende la scelta dell'approccio terapeutico? C'è una differenza a seconda dell'età della paziente?
Qual è il meccanismo d'azione dell'ulipristal acetato?
Quali sono i principali benefici e dopo quanto tempo sono visibili?
- rapido controllo del sanguinamento in oltre il 90% delle donne (tempo medio cinque giorni);
- significativa riduzione del volume del fibroma e diminuzione del dolore e dei sintomi associati (benefici che si mantengono anche dopo il termine della terapia);
- miglioramento significativo della qualità di vita.
Ci sono effetti collaterali?
- senza effetti collaterali sulla coagulazione e sul profilo lipidico delle pazienti;
- senza rischi sul fronte trombotico e oncologico.
Solo una piccola percentuale di donne non ha un immediato controllo dei sintomi all’inizio della terapia.
Come viene somministrata la terapia?
Quali sono i vantaggi per la qualità di vita della donna?
Vanno aggiunti i vantaggi sulla vita quotidiana e sociale, in termini di riduzione di:
- costi quantizzabili: assorbenti, perdite di giornate di lavoro, ricoveri, esami, visite, interventi chirurgici;
- costi non quantizzabili: riduzione di performance, crisi di identità, rinunce nel tempo libero, problemi nella relazione di coppia e nella famiglia, depressione e infelicità.
Il farmaco è rimborsato dal SSN?
Si tratta di una terapia risolutiva nel lungo periodo? Potrà sostituire la chirurgia?
In ogni caso, la riduzione della fibromatosi e la risoluzione dell’anemia permettono alle pazienti di affrontare tanto un intervento chirurgico quanto una gravidanza e il parto nelle migliori condizioni di salute e di benessere.
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