Rees M, Angioli R, Coleman RL, Glasspool R, Plotti F, Simoncini T, Terranova C.
European Menopause and Andropause Society (EMAS) and International Gynecologic Cancer Society (IGCS) position statement on managing the menopause after gynecological cancer: focus on menopausal symptoms and osteoporosis
Maturitas. 2020 Apr;134:56-61. doi: 10.1016/j.maturitas.2020.01.005. Epub 2020 Feb 11
Fornire un set completo di linee guida per la cura dei sintomi menopausali, e in particolare dell’osteoporosi, nelle donne operate per cancro ginecologico: è questo l’obiettivo del documento di consenso redatto dalla European Menopause and Andropause Society (EMAS) e dalla International Gynecologic Cancer Society (IGCS), e pubblicato sulla rivista “Maturitas”.
A livello mondiale, si stima che ogni anno vengano diagnosticati 1.3 milioni di nuovi casi di cancro ginecologico (collo e corpo dell’utero, ovaie, vulva, vagina). I trattamenti – che includono l’isterectomia (con o senza salpingo-ovariectomia bilaterale), la radioterapia e la chemioterapia – provocano spesso perdita della funzionalità ovarica e menopausa precoce.
Il position statement messo a punto da Margaret Rees e collaboratori a partire dalle evidenze di letteratura e dall’esperienza degli esperti coinvolti pone le basi per un approccio terapeutico personalizzato, con o senza il ricorso alla terapia ormonale sostitutiva (TOS), e finalizzato in particolare alla prevenzione e alla cura dell’osteoporosi.
La parte del documento dedicata alla cure si articola in quattro capitoli:
1) cancro dell’endometrio;
2) sarcoma uterino;
3) tumori dell’ovaio, delle tube e peritoneali;
4) tumori cervicali, vaginali e vulvari.
Ecco alcune delle indicazioni in essi contenute:
- i dati a nostra disposizione, peraltro numericamente limitati, sembrano suggerire che per le donne colpite da cancro endometriale di basso grado si possa prendere in considerazione una terapia a base di estrogeni sistemici o topici;
- per le pazienti con tumori endometriali a uno stadio più avanzato, sono raccomandati approcci non ormonali;
- i sarcomi uterini possono essere ormono-dipendenti e quindi, prima di scegliere la terapia più sicura, si dovrebbe valutare l’espressione dei recettori per estrogeni e progesterone nel tessuto tumorale;
- le limitate evidenze disponibili suggeriscono che la terapia ormonale, sistemica o locale, non sembra ridurre il tasso di sopravvivenza generale o libero dalla malattia nelle donne con cancro ovarico epiteliale e con tumori delle cellule germinali;
- la TOS sistemica o topica va invece valutata con estrema cautela nelle donne con tumori ovarici sierosi o a cellule della granulosa, per i quali sono da preferire terapie non ormonali;
- non ci sono evidenze che controindichino la TOS sistemica o locale nella donne con cancro cervicale, vaginale e vulvare, dal momento che tali tumori non sono considerati ormono-dipendenti.