Domenico S. (Pescara)
Perché il calcio è importante in gravidanza?
- contribuisce a veicolare i messaggi elettrochimici che viaggiano dall’esterno all’interno delle cellule, e da una cellula all’altra;
- aiuta i muscoli a contrarsi;
- collabora al mantenimento di una normale pressione arteriosa.
Oltre a contribuire alla forza meccanica dell’osso, il calcio contenuto nei denti e nello scheletro funziona come riserva nei periodi di ridotto assorbimento calcico o di aumentata mobilizzazione, che è massima proprio in gravidanza.
Per quale motivo va assunto sotto forma di alimenti o di integratori?
Che rischi comporta una ridotta assunzione di calcio per la donna in gravidanza?
La carenza di calcio, inoltre aumenta il rischio di malattia ipertensiva in gravidanza e, in particolare, di pre-eclampsia e di eclampsia, patologie gravissime per mamma e bambino, perché caratterizzate da bruschi aumenti della pressione arteriosa che possono causare emorragie cerebrali, distacchi di placenta e parti pretermine. Al contrario, un’adeguata introduzione di calcio riduce il rischio di pre-eclampsia dal 45 al 75 per cento. Infine, la mobilizzazione delle riserve rimette in circolo le sostanze tossiche assorbite dall’ambiente, fra cui il piombo, che sono depositate e rese innocue nell’osso.
E quali rischi ci sono per il feto e il neonato?
La ridotta assunzione di calcio da parte della madre complica anche l’andamento della gravidanza, con conseguenze importanti per il feto a breve e lungo termine, fra le quali:
- una ridotta crescita intrauterina, con bambini piccoli per la data (“small for date”), nati sia pretermine, sia a termine;
- un aumento dei parti pretermine;
- un aumento delle morti intrauterine e perinatali, per i danni che l’ipertensione materna, indotta dalla carenza di calcio, provoca alla placenta;
- una più elevata pressione arteriosa nel neonato, segno di prolungato stress fetale, con aumento della cortisolemia, fattore predittivo di un maggior rischio di ipertensione anche nell’età adulta;
- un’aumentata esposizione del feto ai danni tossici da piombo.
E' sufficiente il calcio, o serve anche qualche altro componente?
Quali sono i bambini più a rischio di rachitismo?
Infine, va ricordato che il rachitismo è dovuto alla carenza non solo di vitamina D, ma anche di calcio alimentare. Un adeguato apporto di entrambe le sostanze, durante la gravidanza e il puerperio, riduce quindi tutti i fattori predisponenti alla malattia.
L'allattamento al seno non protegge in alcun modo il bimbo dal rachitismo?
Quanto calcio dovrebbe assumere una donna in gravidanza?
In pratica, si possono ottenere 1000 mg di calcio:
- con 700 cc circa di latte normale; oppure 500 cc di latte addizionato con calcio e vitamina D; oppure 50 grammi di grana (550 mg circa), 200 cc di latte normale (200 mg) e due yogurt (250 mg);
- oppure, in caso di intolleranza a latte e latticini, con supplementi di calcio in compresse o bustine, e vitamina D, che come abbiamo visto ne ottimizza l’utilizzo.
Allegati disponibili:Supplementazione di calcio in gravidanza e allattamento: i molti vantaggi per feto e madre - Sintesi commentate