Lilli T. (Savona)
La causa scatenante più frequente è costituita proprio dagli antibiotici, che triplicano il rischio di comparsa di Candida dopo un solo ciclo di 3 giorni di cura! Lo confermano non solo l’esperienza clinica ma anche rigorosi studi controllati, che dimostrano anche il rapporto diretto tra antibiotico, infezione da Candida e vestibolite vulvare. Quest’ultima è un’infiammazione della mucosa posto all’entrata della vagina (“vestibolo vaginale”) caratterizzata da bruciore, dolore ai rapporti, contrazione del muscolo che circonda la vagina, proliferazione delle fibre nervose del dolore e iperattività di una cellula di difesa chiamata mastocita. Il 22% delle donne che hanno una vaginite da Candida svilupperanno una vestibolite vulvare: non è poco!
Tutto questo disastro per un po’ di antibiotici? Sì, perché gli antibiotici devastano l’importantissimo ecosistema intestinale e vaginale, favorendo l’emergere di ceppi patogeni e l’esplodere della Candida. Questo germe, normalmente presente in ognuno di noi in forma “dormiente”, chiamata “spora”, in presenza di fattori scatenanti, quali gli antibiotici, ma anche le diete ricche di lieviti e zuccheri del tipo glucosio, passa alla forma vegetativa, molto virulenta, chiamata “ifa”, da cui dipendono tutti i sintomi che la donna avverte.
Come evitare le recidive?
Prevenire e curare – Come prevenire le recidive di Candida in corso di antibiotici
- assumere probiotici alla sera;
- fare dieta priva di lieviti naturali e artificiali, di zuccheri del tipo glucosio e di formaggi stagionati, mantenendo la migliore regolarità intestinale;
- evitare tutti i microtraumatismi della delicata mucosa vestibolare (evitando pantaloni attillati, cyclette o spinning, e i rapporti in fase di infiammazione);
- effettuare stretching specifico e/o una breve fisioterapia con il biofeedback elettromiografico, che consente di apprendere il modo corretto di rilassare il muscolo che circonda la vagina, nel caso sia iperattivo;
- se il dolore vestibolare è intenso, sono indicati anche farmaci antidolore, in una terapia “multimodale” finalizzata a modificare tutti i protagonisti del problema.
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