Sintesi dell'intervista e punti chiave
Perché, a un certo punto, la Candida si risveglia e si scatena? Qual è la soglia minima di proliferazione per rilevare l’infezione? Perché l’intestino viene considerato l’organo immunocompetente più importante, e ha un ruolo così decisivo per la nostra salute? Che cosa si può fare per prevenire gli attacchi della Candida?
In questa intervista illustriamo:
- i due principali fattori che facilitano la proliferazione del germe: la produzione di estrogeni che inizia con la pubertà; l’abuso di antibiotici, che alterano la flora batterica del colon consentendo la moltiplicazione incontrollata di lieviti e funghi usualmente minoritari;
- come, da uno studio condotto su oltre cento ambulatori ginecologici italiani, risulti che il 28% delle visite richieste dalle donne fino ai 25 anni di età sia dovuto proprio a vaginiti da Candida;
- l’importanza di identificare con precisione il sottotipo di Candida per ottimizzare la terapia antimicotica;
- il limite inferiore per la positività del tampone vaginale alla Candida: “1000 unità formanti colonia”;
- perché un’eventuale negatività del tampone non esclude necessariamente l’infezione;
- come la penetrazione in condizioni di secchezza vaginale o contrattura muscolare, possa provocare microabrasioni che favoriscono l’insorgere di vaginiti da Candida;
- i sintomi della vaginite: bruciore, rossore, gonfiore, e soprattutto secrezioni bianche simili a ricotta (segno “patognomonico”, ossia caratteristico di questo tipo di microrganismo);
- le conseguenze dell’alterazione dell’ecosistema intestinale sulla digestione (fermentazione dei cibi, malassorbimento delle sostanze nutritive, meteorismo, stipsi, diarrea) e sul sistema immunitario (iperattivazione dei mastociti e peggioramento delle eventuali situazioni infiammatorie in corso, come cefalee, cistiti, vestiboliti, endometriosi);
- i giusti stili di vita per difendersi dalla Candida: alimentazione appropriata (riducendo al massimo i cibi dolci o lievitati); movimento fisico quotidiano; evitamento dei pantaloni troppo aderenti (che favoriscono le microabrasioni e mantengono le secrezioni vaginali alterate a contatto con la mucosa del vestibolo, infiammandola);
- in caso di vaginite, l’importanza di rivolgersi al medico per rilassare i muscoli del pavimento pelvico, se tesi e contratti, e riequilibrare l’ecosistema vaginale, se alterato;
- l’opportunità di considerare anche un aiuto psicoterapico, in caso di cofattori psicologici o di coppia che peggiorino la vulnerabilità alle infezioni croniche;
- la necessità di un dialogo approfondito tra ginecologi e gastroenterologi, per fronteggiare con successo le comorbilità a carico degli specifici distretti di competenza.
Parole chiave:
Candida recidivante
Stili di vita
Vulvo-vaginite