Michele ed Elena (Genova)
a) le “maternal blues” o “baby blues”, che le nostre nonne chiamavano le “lacrime del latte” perché avevano notato la coincidenza fra le crisi di pianto e il momento dell’allattamento: interessano il 40-85 per cento delle puerpere e normalmente scompaiono pochi giorni dopo il parto;
b) la depressione puerperale vera e propria: interessa il 10-15 per cento delle mamme, con un picco del 36 per cento fra le adolescenti. Nella maggior parte dei casi, dura oltre 6 mesi: come dicevo poco fa, è probabilmente questo il disturbo che ha colpito sua cognata;
c) la psicosi puerperale: interessa lo 0,1-1,2% delle puerpere, comporta una grave distorsione del giudizio critico e può causare conseguenze tragiche, fino al suicidio della mamma o all’infanticidio. I sintomi compaiono generalmente entro le prime 4 settimane, ma possono manifestarsi fino a 90 giorni dopo il parto. Un secondo minore picco di incidenza compare tra i 18 e i 24 mesi.
Quali sono le cause della depressione puerperale in senso stretto?
- la familiarità per bassi livelli di serotonina, il neurotrasmettitore che regola il tono dell’umore;
- la caduta degli estrogeni, che si riducono del 90-95% nelle prime 48 ore dopo il parto;
- le fluttuazioni di altri ormoni, come quelli della tiroide, il progesterone, il cortisolo e la prolattina.
Dal punto di vista psicorelazionale, il crollo dell’umore è più probabile quando la donna è giovane o immatura, ha avuto un parto difficile o traumatico, è single e non riceve aiuto dalla famiglia o dagli amici, ha disturbi d’ansia o di personalità, abusa di alcol o droghe.
Quando ci troviamo di fronte a una vera depressione puerperale, e non a un malessere passeggero?
- repentini sbalzi di umore;
- perdita di interesse per il neonato;
- difficoltà di concentrazione e decisione;
- agitazione psichica e irrequietezza;
- astenia;
- aumento o scomparsa dell’appetito;
- disturbi del sonno: insonnia o, al contrario ipersonnia;
- ricorrenti pensieri di morte o di suicidio;
- sentimenti di inadeguatezza e sensi di colpa nei confronti del bambino;
- ansia eccessiva nei confronti della salute del neonato.
Come si cura?
Quanto è importante curarsi bene e per tempo?
I casi di psicosi, invece, come vanno affrontati?
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