Ho 35 anni e mi sono innamorata di un coetaneo. Tutti e due liberi. Mi sono detta: questa è la volta che, dopo tanti amori finiti male, mi sposo e finalmente posso avere un figlio. Disastro: lui non ha l’orgasmo e non ha mai l’ejaculazione. Non viene mai!!! Dice di essere sempre stato così, anche con le altre donne che ha avuto, che è felice se vede godere me e che per lui non è un problema. Già. Però io ho parlato con il mio medico di famiglia, che mi ha confermato quello che temevo: senza orgasmo e senza ejaculazione, figli niente!!! Mi ha anche detto che il problema non è facile da curare… Il mio ragazzo avrebbe intenzioni serie, però io sono molto molto preoccupata e vorrei risolvere il problema prima di un eventuale matrimonio. Lei cosa dice? A chi potremmo rivolgerci?
Preoccupatissima
Preoccupatissima
Innanzitutto, gentile lettrice, per una diagnosi precisa bisogna definire meglio il problema. Il suo ragazzo non ha mai avuto l’orgasmo (e l’ejaculazione, che di solito compaiono insieme) in nessun modo? Intendo: ha mai avuto una polluzione notturna? Ossia l’ejaculazione e l’orgasmo che avvengono durante il sonno con sogni, specie alla pubertà? Ha mai avuto un’ejaculazione con la masturbazione, fatta da sé o da lei, o con il rapporto orale? Se la risposta è sì, ad almeno una di queste domande, vengono già escluse diverse cause mediche di mancata ejaculazione: per esempio, l’atresia, ossia il mancato sviluppo, parziale o totale, dei dotti deferenti, i condottini che dai testicoli portano lo sperma all’uretra. Se il ragazzo non ha diabete o malattie neurologiche, sono escluse anche le cause di mancata ejaculazione o mancato orgasmo, o tutt’e due, dovute ad una patologia delle fibre nervose che innervano i genitali interni.
Se qualche ejaculazione c’è stata, è allora possibile che il suo ragazzo soffra di “ejaculazione ritardata”, di grado marcato, tale che poi diventa impossibile, soprattutto quando aumenta l’ansia da prestazione. Ansia che peggiora se la partner, come nel suo caso, è “preccupatissima” e/o vincola la possibilità di matrimonio al fatto che lui le “dimostri” di essere normale, da questo punto di vista, prima di convolare a nozze.
Per confermare se si tratti di una forma di ejaculazione ritardata, c’è un semplice test, che può essere fatto presso un buon centro andrologico o urologico. Un piccolo apparecchietto (indolore!) trasmette al pene vibrazioni di frequenza tale da indurre l’erezione e l’ejaculazione, se i dotti deferenti sono integri. In caso di risposta affermativa, questo consente immediatamente di fare un esame seminale, per valutare la fertilità biologica. Se l’esame seminale è normale, o quasi, ci sono due strade: una terapia sessuologica, per aiutare il suo ragazzo ad accelerare un po’ il riflesso orgasmico e ad ejaculare in vagina, così da recuperare una piena e reciprocamente soddisfacente sessualità. Se questa terapia non fosse sufficiente, e/o l’esame seminale fosse inadeguato, si può optare per un’inseminazione omologa. Si tratta di una procedura semplice e poco costosa: è una fecondazione in cui lo sperma del suo ragazzo, ottenuto mediante l’apparecchietto, viene concentrato, selezionando gli spermatozoi migliori, e iniettato poi in utero quando lei ha l’ovulazione. La fecondazione avviene quindi in modo naturale, in quanto tutto procederebbe poi fisiologicamente: gli spermatozoi risalgono l’utero e le tube e incontrano la cellula uovo al terzo esterno della tuba. Se c’è la fecondazione, l’uovo fecondato viene trasportato in utero dai naturali movimenti della tuba, e lì, come normalmente succede, s’impianta.
Diagnosi e terapia ci sono. In margine, le suggerisco un atteggiamento un po’ meno drammatizzante, e più equilibrato tra attenzione al piacere orgasmico di lui, e il desiderio di un figlio. Consideri che il blocco ejaculatorio, se limitato al rapporto sessuale, potrebbe indicare anche una paura, o una resistenza, nei confronti di una gravidanza. A nessun uomo fa piacere sentirsi una specie di fuco, scelto solo se è in grado di dare un figlio… Capisco a fondo il suo desiderio di maternità, che tuttavia potrà essere meglio esaudito se il suo compagno si sentirà amato davvero come persona, al di là dei figli.
Se qualche ejaculazione c’è stata, è allora possibile che il suo ragazzo soffra di “ejaculazione ritardata”, di grado marcato, tale che poi diventa impossibile, soprattutto quando aumenta l’ansia da prestazione. Ansia che peggiora se la partner, come nel suo caso, è “preccupatissima” e/o vincola la possibilità di matrimonio al fatto che lui le “dimostri” di essere normale, da questo punto di vista, prima di convolare a nozze.
Per confermare se si tratti di una forma di ejaculazione ritardata, c’è un semplice test, che può essere fatto presso un buon centro andrologico o urologico. Un piccolo apparecchietto (indolore!) trasmette al pene vibrazioni di frequenza tale da indurre l’erezione e l’ejaculazione, se i dotti deferenti sono integri. In caso di risposta affermativa, questo consente immediatamente di fare un esame seminale, per valutare la fertilità biologica. Se l’esame seminale è normale, o quasi, ci sono due strade: una terapia sessuologica, per aiutare il suo ragazzo ad accelerare un po’ il riflesso orgasmico e ad ejaculare in vagina, così da recuperare una piena e reciprocamente soddisfacente sessualità. Se questa terapia non fosse sufficiente, e/o l’esame seminale fosse inadeguato, si può optare per un’inseminazione omologa. Si tratta di una procedura semplice e poco costosa: è una fecondazione in cui lo sperma del suo ragazzo, ottenuto mediante l’apparecchietto, viene concentrato, selezionando gli spermatozoi migliori, e iniettato poi in utero quando lei ha l’ovulazione. La fecondazione avviene quindi in modo naturale, in quanto tutto procederebbe poi fisiologicamente: gli spermatozoi risalgono l’utero e le tube e incontrano la cellula uovo al terzo esterno della tuba. Se c’è la fecondazione, l’uovo fecondato viene trasportato in utero dai naturali movimenti della tuba, e lì, come normalmente succede, s’impianta.
Diagnosi e terapia ci sono. In margine, le suggerisco un atteggiamento un po’ meno drammatizzante, e più equilibrato tra attenzione al piacere orgasmico di lui, e il desiderio di un figlio. Consideri che il blocco ejaculatorio, se limitato al rapporto sessuale, potrebbe indicare anche una paura, o una resistenza, nei confronti di una gravidanza. A nessun uomo fa piacere sentirsi una specie di fuco, scelto solo se è in grado di dare un figlio… Capisco a fondo il suo desiderio di maternità, che tuttavia potrà essere meglio esaudito se il suo compagno si sentirà amato davvero come persona, al di là dei figli.