Come sono cambiati i cicli delle donne in 100 anni
Più cicli significa più infiammazione, più dolore, più patologie legate al ciclo. L’epidemia attuale di endometriosi (malattia rarissima cent’anni fa) ne è un esempio.
Le ragioni del corpo
Mestruazione e infiammazione a livello dell'utero
Questa liberazione di sostanze dell’infiammazione da parte dei mastociti a livello dello strato basale dell’endometrio induce la morte (necrosi) controllata, nell’entità e nel tempo, di cellule endometriali che prelude al distacco “a stampo” dell’endometrio stesso. Questo processo infiammatorio è positivo, utile alla vita, ossia fisiologico quando è:
- sincrono, ossia quando coinvolge contemporaneamente tutta la parte più interna dell’endometrio che riveste la cavità uterina, con distacco “a stampo”, appunto;
- netto e limitato nel tempo, con un inizio e una fine precisi, senza piccole perdite di sangue (spotting, dall’inglese “to spot”, macchiare) antecedenti, premestruali, o successive al ciclo stesso, postmestruali.
Se questo processo non è ben coordinato, a causa sia di squilibri ormonali sia di disordini di tipo immunitario o infettivo, determina un processo infiammatorio eccessivo e/o persistente con distacco irregolare e prolungato dell’endometrio che si traduce in perdite di sangue irregolari prima o dopo il ciclo, di varia intensità, fino a una franca emorragia (menometrorragia).
Maggiore è l’infiammazione, maggiore è il dolore mestruale (dismenorrea), che aumenta di quasi cinque volte quando il ciclo è abbondante. Ancor più se frammenti di endometrio si trovano fuori posto (ectopici), in altri organi: è questo endometrio fuori posto, che va incontro alle stesse trasformazioni e sfaldamento di quello in utero, il responsabile dell’endometriosi, dell’infiammazione e del dolore che la caratterizzano. Se poi l’endometrio si trova all’interno della parete muscolare dell’utero (miometrio) si parla di “adenomiosi”, responsabile di mestruazioni dolorosissime. Niente di psicologico, dunque, ma precise e curabilissime cause fisiche!
Punto chiave: durante la mestruazione, l’infiammazione locale attivata a livello endometriale è normale (fisiologica), perché finalizzata a rinnovare l’endometrio, quando è sincrona e ben limitata nell’intensità e nel tempo, con sintomi lievi e segni precisi (inizio e fine del ciclo molto netti, quantità regolare, dolore mestruale lieve o assente, assenza di sintomi sistemici rilevanti).
Mestruazione e infiammazione a livello dell'intero corpo
Perché compaiono questi sintomi lontani, per così dire, dall’utero? Per una ragione precisa. La caduta premestruale di estrogeni e progesterone fa liberare ai mastociti sostanze infiammatorie in tutti gli organi e sistemi che siano già infiammati per ragioni di vulnerabilità genetica o per malattie intercorrenti. Ecco perché alcune donne sono più vulnerabili al mal di testa, altre ai sintomi gastrointestinali, o al peggioramento di malattie autoimmuni, come l’artrite reumatoide. O allergiche: basti dire che un terzo dei ricoveri per crisi asmatica avviene durante la fase mestruale.
Le ragioni del cuore
Ciclo mestruale tra natura e cultura
- il 39% delle donne ha chiesto al medico di posticipare il ciclo (per dolore, esami, viaggi, per vivere meglio senza sintomi) almeno una volta all’anno;
- il record massimo di richieste spetta alle olandesi, che lo hanno richiesto nell’85% dei casi;
- il minimo alle donne turche, con il 10% di richiesta di modifica del ritmo mestruale;
- le italiane sono al 25%: lo richiede una su quattro.
Le soluzioni
- stili di vita sani:
--- un’ora di passeggiata veloce al giorno può ridurre le molecole dell’infiammazione fino al 30 per cento;
--- otto ore di sonno riducono l’iperattività dei mastociti, la neuroinfiammazione e i livelli di cortisolo, riducendo il dolore;
--- una dieta povera di zuccheri come il glucosio e il saccarosio, di lieviti e di glutine riduce l’infiammazione intestinale associata;
--- evitare alcol e fumo, che peggiorano l’infiammazione sistemica;
--- praticare yoga, meditazione o tecniche di mindfulness;
- sostanze anti-infiammatorie naturali e integratori, tra cui:
--- palmitoiletanolamide (PEA), che riduce il rilascio di sostanze infiammatorie da parte dei mastociti;
--- acido alfa lipoico, che riduce il dolore;
--- agnocasto, attivo soprattutto sui sintomi premestruali;
--- triptofano, aminoacido che entra nella sintesi della serotonina, mediatore principe dell’umore;
--- ferro, per ridurre anemia, astenia e sintomi associati;
--- magnesio, utile per ridurre ansia e irritabilità;
- farmaci appropriati, su valutazione e prescrizione medica, tra cui:
--- progestinici, dal 5° al 26° giorno del ciclo, per ridurre la quantità del flusso, l’infiammazione e i dolori associati;
--- pillole contraccettive (qui usate a scopo curativo): la migliore è quella con estradiolo (estrogeno naturale bioidentico) e dienogest, che riduce a due il numero di giorni senza ormoni, in quanto si basa su 26 giorni attivi e due placebo (26+2). Due studi internazionali, Harmony I e Harmony II, condotti nei maggiori Paesi del mondo, hanno dimostrato che è la più efficace nel ridurre il mal di testa mestruale e il dolore pelvico mestruale. Altri studi hanno dimostrato che è la più efficace nel ridurre quantità e durata del ciclo, e il dolore e l’anemia associati. L’esperienza clinica dimostra la sua efficacia anche in tutti gli altri sintomi mestruali;
- modulatori della neuroinfiammazione: amitriptilina, antico antidepressivo, di cui oggi si è capita l’azione di riduzione dell’infiammazione nel cervello; paroxetina, per ridurre infiammazione, dolore e depressione associati.
In sintesi: stare male durante le mestruazioni non è un destino, né una necessità. E’ oggi possibile vivere la propria femminilità con pienezza, senza sintomi invalidanti né dolore, in ottima salute presente e futura! Anche perché riducendo infiammazione e dolore si protegge anche la fertilità: fondamentale, in un Paese di cicogne tardive.
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