Sintesi del video e punti chiave
Se questo intervallo viene ridotto ancora, per esempio da 4 a 2 giorni, si conseguono ulteriori benefici documentabili?
In questo video, la professoressa Graziottin illustra:
- come una risposta autorevole provenga dal recente studio Harmony, condotto negli Stati Uniti e in Canada (Harmony I) e in Europa, Sud America e Asia (Harmony II);
- come lo studio confronti “testa a testa” i benefici di due diversi contraccettivi: il primo con etinilestradiolo e levonorgestrel, nella formulazione 21+7 (21 giorni di principio attivo e 7 di interruzione); il secondo con estradiolo valerato (estrogeno naturale) e dienogest, nella formulazione 26+2 (solo due giorni di pausa);
- i netti vantaggi del contraccettivo 26+2 nella riduzione della cefalea catameniale, del dolore pelvico cronico e del disagio addominale, e in termini di minori analgesici assunti per combattere questi disturbi;
- come questi vantaggi derivino sia dalla differente formulazione del farmaco, sia dal brevissimo intervallo fra una pillola e l’altra, che consente all’organismo di mantenere un livello costante di estradiolo e quindi di evitare l’infiammazione che deriverebbe da una caduta dei livelli ormonali.
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Parole chiave:
Cefalea ed emicrania
Ciclo, mestruazioni e disturbi mestruali
Dolore pelvico cronico
Efficacia contraccettiva
Pillola con estradiolo e dienogest
Pillola con etinilestradiolo e levonorgestrel