Eleonora Z. (Trento)
1. condilomi genitali, chiamati anche verruche veneree e, nel linguaggio comune, “creste di gallo”, più frequenti negli uomini promiscui e che non usano il profilattico. Sono causati dall’HPV 6 e 11, come nella donna;
2. carcinomi, causati dagli HPV oncogeni, specie alla mucosa anorettale, al glande e alla cavità della bocca (orofaringe) e alla vescica;
3. infertilità. L’HPV, che utilizza un codice genetico a DNA, come il nostro, può entrare negli spermatozoi, le cellule riproduttive maschili, e inserirsi nel loro codice genetico. L’infezione si associa a una minore motilità degli spermatozoi (meno si muovono, meno sono in grado di risalire le vie femminili per fecondare l’ovocita), riducendo la probabilità di concepimento spontaneo. Se poi avviene la fecondazione, il DNA infetto viene trasferito all’ovocita, la cellula riproduttiva femminile, comportandosi come un vero e proprio cavallo di Troia e aumentando il rischio sia di mancata fecondazione, sia di aborti precoci. Il problema diventa allora rilevante anche in caso di procreazione medico-assistita (fecondazione in vitro).
Ecco perché anche gli uomini dovrebbero usare sempre il profilattico e vaccinare i figli maschi, meglio se con il vaccino tetravalente, che protegge dai ceppi HPV 6, 11, 16 e 18! Anche per gli uomini (e per le loro compagne), prevenire è meglio che curare!
Prevenire e curare – Papillomavirus e infertilità
- Nelle coppie infertili è opportuno cercare l’HPV, anche se al momento non sono state individuate terapie capaci di “ripulire” lo sperma infetto
- In caso di fecondazione eterologa, i donatori positivi per HPV dovrebbero essere esclusi
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