Maria Luisa C.
Se i danni sono superiori ai rischi, è saggio iniziare prima con ormoni applicati a livello genitale (estrogeni, testosterone e/o prasterone) per curare la sindrome genitourinaria della menopausa con i suoi sintomi urinari, vaginali e sessuali. Nelle donne a cui è stato asportato l’utero, la terapia ormonale sistemica si limita poi ai soli estrogeni: somministrati attraverso la pelle, con cerotto o gel, a dosaggio leggero e costante, arrivano direttamente ai tessuti, senza aumentare il rischio mammario (la terapia va sempre preceduta da una mammografia, da ripetere annualmente).
Secondo punto: il peso della familiarità. Dato che con una sorella, o un fratello, condividiamo il 50 per cento dei geni, è appropriato fare la valutazione di una possibile componente genetica, studiando i geni BRCA1 e BRCA2, se il tumore di sua sorella è comparso prima della menopausa. Se è comparso dopo i 60 anni, la componente genetica ereditaria è poco probabile e non controindica la terapia ormonale sostitutiva (TOS).
Terzo, e critico punto: da chi andare per avere una rigorosa valutazione clinica e la terapia ormonale, se non emergono controindicazioni. Questo è il vero problema: in Italia fa la TOS solo il 5,3% delle donne, contro l’87% delle mie pazienti che, in assenza di controindicazioni, la fanno per tutta la vita, con somma soddisfazione, sempre in sinergia con stili di vita sani. Non la fa chi ha avuto un tumore ormono-dipendente (mammella, utero, ovaie) o pregresse trombosi o flebiti.
Purtroppo la memoria avversiva contro gli ormoni è ancora molto radicata nel cervello nelle donne e della maggioranza dei medici, anche se la revisione dello studio Women’s Health Initiative (WHI) e nuovi dati hanno rasserenato le menti più aggiornate. Il persistere dell’avversione è il vero problema. Con una riflessione finale: «Se gli uomini avessero le vampate, le terapie ormonali sarebbero mutuabili dai tempi di Gesù Cristo», come sostiene un collega. Invece lasciamo milioni di donne a invecchiare male, devastate da patologie prevenibili. Altro che medicina di genere. La questione è (anche) politica. Cerchi aiuto!
Pillole di salute
Erika
Lo stress causa profonde alterazioni del microbiota intestinale e vaginale, la cosiddetta disbiosi, che facilita l’aggressività di virus altrimenti silenti all’interno del nostro DNA. Si parla allora di “disbiosi permittente”, indotta dallo stress.
Farmaci / Controindicazioni Formazione medica Genetica e fattori genetici Menopausa e premenopausa Rapporto medico-paziente Sindrome genito-urinaria della menopausa Terapia ormonale locale Terapia ormonale sostitutiva Vampate di calore