Sintesi dell'intervista e punti chiave
In questa intervista vediamo:
- che cos’è l’endometriosi: il disturbo è provocato dalla presenza di frammenti o “isole” di endometrio (lo strato interno dell’utero) al di fuori di quest’organo, e disseminati sull’ovaio, la tuba, il peritoneo o altri organi pelvici (vagina, vescica, vulva) ma anche, a volte, extra-addominali (come i polmoni);
- perché provoca dolore: queste “isole” rispondono agli stimoli ormonali dell’ovulazione e del ciclo femminile proprio come il normale endometrio. Quindi, con le mestruazioni, si sfaldano causando infiammazione cronica del tessuto ospite e dolore;
- i sintomi associati (“comorbilità”): stanchezza, dolore ovulatorio, disturbi gastrointestinali, nausea, cefalea, allergie e intolleranze alimentari;
- come diagnosticarla: con un’anamnesi accurata dei sintomi specifici, una visita ginecologica completa e il dosaggio della presenza nel sangue di un particolare “marcatore”, ossia di una “spia” della malattia, il Ca 125.
Il vero messaggio chiave, anche per le mamme delle giovani colpite dal disturbo, è di non banalizzare il dolore, facendone un problema “psicosomatico”. Recenti studi americani dimostrano che il ritardo medio dall’inizio dei sintomi alla diagnosi è di oltre 9 anni, e che – su 4 mila donne affette da endometriosi – il 47% ha dovuto consultare cinque o più medici, prima di ricevere la diagnosi giusta.
Parole chiave:
Dolore mestruale / Dismenorrea
Endometriosi / Adenomiosi