Sintesi dell'intervista e punti chiave
In questa intervista illustriamo:
- le caratteristiche e l’incidenza dei sintomi nelle forme lievi, medie e gravi;
- la causa primaria del disturbo: la fluttuazione dei livelli di estrogeni e progesterone, determinata dalla mestruazione, innesca a sua volta un variabile squilibrio dei livelli di serotonina, il neurotrasmettitore che regola il tono dell’umore;
- perché l’alterazione della serotonina determina anche disturbi somatici, come il gonfiore addominale;
- come la carenza di sonno possa non solo aggravare i sintomi della sindrome premestruale, ma – a lungo andare – determinare anche disturbi cognitivi (difficoltà di concentrazione, apprendimento e memorizzazione) e sessuali (scarso desiderio);
- cinque consigli pratici per prevenire la sindrome: dormire almeno sette ore per notte (meglio se otto); fare movimento fisico quotidiano; ridurre lo stress indotto dalla vita attiva, riservandosi ogni sera un piccolo momento di relax e di benessere prima di andare a dormire; evitare i cibi in scatola, o con conservanti aggiunti; respirare lentamente e profondamente quando si sente salire la tensione;
- come i conservanti alimentari possano spiegare anche l’iperattività dei bambini, e vadano quindi evitati il più possibile;
- il positivo contributo di due elementi naturali: il magnesio e soprattutto l’agnocasto, un fitoterapico noto sin dal Medioevo e la cui efficacia è stata testata e ribadita da recenti studi scientifici;
- la possibilità, nei casi più gravi, di ricorrere ai “regolatori della ricaptazione della serotonina” (SSRI), antidepressivi di ultima generazione, efficacissimi nel riequilibrare l’umore anche a dosi molto basse.
Parole chiave:
Sindrome premestruale
Stili di vita