Margherita U. (Lucca)
Che cosa prova una donna quando ha un figlio dopo gli anta?
In negativo, la donna può sentirsi inquieta, per la paura che qualcosa possa andar male (in effetti dopo i 40 anni aumentano il rischio di malformazioni fetali (8%), doppio rispetto alla gravidanza in età giovane, e di aborti spontanei (40%). E i problemi diventano reali, se il figlio non è il bambino perfetto dei sogni, come purtroppo è successo alla sua amica.
Dopo gli anta, le gravidanze possono essere obiettivamente più problematiche, e richiedono maggiore attenzione soprattutto nella diagnosi prenatale, relativa sia alla valutazione di possibili rischi di anomalie cromosomiche (diagnosticate o escluse mediante villocentesi o amniocentesi) sia di piccole anomalie (“soft markers”), diagnosticate durante l’ecografia, che possono creare ansie enormi e interferire sul processo di attaccamento tra madre e bambino, già essenziale durante la stessa gravidanza.
Una donna può essere ancora più vulnerabile alla delusione se, come la sua amica, giudica la propria vita con insoddisfazione e frustrazione. Aggiunga poi le difficoltà di riadeguare la propria esistenza alla presenza di un piccolo, ostinandosi a pensare che “tutto resterà come prima”. Difficoltà importanti se il piccolo è malato, prematuro e/o comunque bisognoso di cure specifiche, oltre a quelle primarie. Auguri per la sua amica, che mi sembra abbia bisogno della sua amicizia ma anche di uno specifico aiuto antidepressivo, psicologico e farmacologico.
Prevenire e curare – Un figlio come "terapia"
- dopo gli “anta”, ci sono più rischi obiettivi per la gravidanza, il che non esclude la possibilità di gravidanze magnifiche;
- il rischio maggiore è di cercare un figlio non come “espressione” del proprio amore per la vita e il proprio uomo, non come regalo della maturità, ma come “riparazione” di tutte le proprie ferite aperte e ambizioni insoddisfatte. E’ forse questa l’insidia più rischiosa per le mamme dopo gli anta;
- per ogni donna e coppia, ad ogni età, la sfida è saper distinguere tra avere un figlio e essere genitori.
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