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Madri single: un fenomeno eterogeneo su cui merita riflettere

Madri single: un fenomeno eterogeneo su cui merita riflettere

02/06/2011

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano

Sintesi dell'intervista e punti chiave

La notizia giunge della Clinica Mangiagalli di Milano: nel 2010, più di 6.500 donne hanno partorito come “single”, cioè senza un padre dichiarato. Un dato impressionante, che può fornire utili spunti di riflessione sulle tendenze sociali emergenti nel nostro Paese. Ma l’eterogeneità dei dati stessi, e la mancanza di analoghe rilevazioni in altre realtà cliniche italiane, devono al tempo stesso metterci in guardia da facili generalizzazioni.
Quali caratteristiche hanno le donne oggetto del rilevamento? Quali significati può avere una gravidanza di questo tipo, quando sia effettivamente voluta e cercata? E quali sono i rischi insiti nella progressiva scomparsa di codici maschili nell’educazione dei bambini?
In questa intervista, la professoressa Graziottin illustra:
- la composizione molto eterogenea del gruppo di single che hanno partorito alla Mangiagalli: giovani e giovanissime, con tutte le problematicità che il concepimento spesso implica alla loro età; adulte in condizione fortemente disagiata; adulte che hanno consapevolmente scelto di avere un figlio;
- le motivazioni personali e professionali che possono spingere una donna a concepire anche in assenza di un partner stabile, e le conseguenze che tali motivazioni possono avere per il piccolo che verrà;
- come la figura della madre single non sia più stigmatizzata dalla nostra società;
- i rischi educativi che comporta la crescente assenza di figure maschili di riferimento nelle famiglia e nella scuola;
- come rimediare almeno in parte a questa carenza, non solo nel contesto familiare ma anche attraverso un ripensamento dell’organizzazione del sistema scolastico.

Per gentile concessione di Nuova Spazio Radio

Parole chiave:
Culture e società Etica e bioetica Primo figlio

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