Contraccezione: le formulazioni ideali per la donna con intestino irritabile

Molte donne che assumono la pillola contraccettiva lamentano piccole perdite di sangue nel corso del ciclo: il cosiddetto spotting (dall’inglese “to spot”, macchiare). Un’anamnesi accurata consente di rilevare che un tipico denominatore comune di questo problema è la sindrome dell’intestino irritabile, nella variante diarroica o mista, ossia caratterizzata da diarrea alternata a stipsi. In questi casi occorre agire su due fronti: curare il disturbo intestinale, in collaborazione con un gastroenterologo esperto; e scegliere una diversa modalità di assunzione del contraccettivo ormonale.
In questo video, la professoressa Graziottin illustra:
- perché il transito intestinale accelerato dalla diarrea riduce l’assorbimento del contraccettivo, così come di qualsiasi altro farmaco assunto per bocca;
- come il ridotto assorbimento si traduca in una minore efficacia contraccettiva, con rischio di concepimenti indesiderati;
- a cosa è dovuto, in particolare, il fenomeno dello spotting;
- che cos’è l’estroboloma, e quali funzioni svolge nel processo di metabolizzazione degli estrogeni;
- i fattori che possono concorrere a infiammare la parete intestinale: alimentazione poco sana, intolleranze, abuso di antibiotici;
- perché è fondamentale recuperare innanzitutto una corretta funzionalità intestinale;
- le alternative alla pillola che, saltando il primo passaggio entero-epatico, stabilizzano i livelli plasmatici degli ormoni e ottimizzano l’efficacia del contraccettivo: cerotto transdermico, anello vaginale;
- l’importanza, in generale, di rispettare il microbiota intestinale e le innumerevoli specie di microrganismi che lo compongono.

Realizzazione tecnica di Monica Sansone