Malattie a trasmissione sessuale: il lato oscuro dell'estate

La stagione dell’anno che registra il maggior numero di diagnosi di infezioni sessuali è l’autunno: è infatti in quei mesi che emergono con evidenza, e a seguito di diversi tempi di incubazione, le conseguenze patologiche dell’esuberante promiscuità dell’estate, molto spesso non protetta da un uso costante del profilattico. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, dal 2008 al 2021 i casi di malattie sessualmente trasmesse sono nettamente aumentati: di 4 volte per la clamidia, 3 volte per la gonorrea, 2 volte e mezza per l’herpes genitale. Con l’inquietante impennata della sifilide, che credevamo sotto controllo.
In questo video, la professoressa Graziottin illustra:
- come negli ultimi 30 anni tutte le infezioni sessuali si siano nettamente diffuse, con le sole eccezioni rappresentate dal periodo della pandemia da Covid e dai condilomi genitali che, dopo la messa a punto del vaccino nonavalente, sono diventati meno frequenti;
- perché uno degli aspetti più critici di questo trend è costituito dall’aumento dei soggetti asintomatici;
- i due gruppi sociodemografici maggiormente a rischio: le donne di età compresa fra 15 e 24 anni, gli uomini con orientamento omosessuale;
- le principali conseguenze, per lei e per lui, delle infezioni da clamidia, gonorrea ed herpes;
- quale aspetto hanno i condilomi, e dove si possono localizzare;
- perché l’herpes tende a recidivare soprattutto d’estate e nei periodi di stress;
- che cosa si intende con l’espressione popolare “creste di gallo”;
- tre consigli per gestire al meglio la situazione quando si scopra di essere stati contagiati.

Video sviluppato in collaborazione con la Fondazione Alessandra Graziottin Onlus
Per gentile concessione di Italpress Agenzia di stampa