Sintesi dell'intervista e punti chiave
In questa seconda intervista:
- approfondiamo l’analisi delle motivazioni al piercing, con particolare attenzione alla sua dimensione di “rito” di passaggio in un’epoca segnata dalla scomparsa di quelle liturgie di iniziazione che un tempo scandivano le tappe della progressiva conquista di autonomia dalla famiglia e dell’identificazione con il gruppo dei pari;
- spieghiamo quando e perché il piercing deve preoccupare un genitore: se diventa eccessivo e ossessivo, allora è il “semaforo rosso” di un disturbo profondo nel rapporto con il proprio corpo, il segnale di una guerra crudele contro se stessi. In questi casi, più che proibire il piercing in sé, è opportuno capire le cause che scatenano il disagio e aiutare l’adolescente a superarle, anche con l’aiuto di uno/una psicoterapeuta;
- ribadiamo i rischi del piercing per la salute, con specifico riferimento alle malattie infettive (epatite B e C, AIDS, tetano) e ai danni anatomo-funzionali;
- analizziamo la sostanziale analogia di “significato” fra il piercing e i tatuaggi;
- riassumiamo le condizioni da soddisfare per un piercing sicuro e rispettoso del proprio corpo e della propria identità: no ai “praticoni” che operano in condizioni igieniche discutibili; no al “fai-da-te”, molto diffuso fra i giovanissimi; no al piercing sulle parti più delicate, come la lingua o i genitali; sì invece al farlo solo quando si è maggiorenni, se prima i genitori sono contrari; sì ai piercer esperti e qualificati, rispettosi delle norme igieniche più rigorose; sì a un piercing sereno e vissuto con lievità, come tutte le piccole mode della gioventù.
- La serie completa
- Piercing: istruzioni per l'uso - Prima parte
- Piercing: istruzioni per l'uso - Seconda parte
Parole chiave:
Adolescenti e giovani
Piercing e tatuaggi