Sintesi dell'intervista e punti chiave
In particolare spieghiamo:
- il meccanismo che lega il fumo ai disturbi dell’eccitazione genitale e della lubrificazione, con conseguente dispareunia da secchezza e difficoltà orgasmiche (la medesima correlazione è nell’uomo il più importante fattore predittivo del disturbo dell’erezione);
- i danni che il fumo provoca sulla pelle: minore ossigenazione, con conseguente coloritura grigiastra; azione tossica sui fibroblasti (le cellule che producono il collagene, l’elastina e i mucopolisaccaridi), che riduce l’elasticità e il turgore della cute, e la rende più vulnerabile ai raggi ultravioletti;
- i rapporti tra fumo e peso: chi smette tende spesso a ingrassare perché trasferisce al cibo il ruolo ansiolitico prima svolto non solo dal fumo in sé, ma anche dalle sue “liturgie”;
- come smettere senza mettere su chili, ma senza nemmeno fare troppi sacrifici sul fronte alimentare: occorrono un’assistenza medica seria, un approccio graduale e soprattutto un regolare movimento fisico quotidiano, che consenta di scaricare le tensioni, aumentare le endorfine (vere e proprie “molecole della gioia”) e bruciare le calorie in eccesso;
- l’importanza infine di capire quali bisogni profondi, consci o inconsci, il fumo soddisfi, in modo da poterli affrontare con consapevolezza e trasformare un fattore di vulnerabilità in un’occasione di crescita personale.
- La serie completa
- Donne e fumo: un'alleanza pericolosa - Prima parte
- Donne e fumo: un'alleanza pericolosa - Seconda parte
Parole chiave:
Fumo
Salute femminile
Sessualità femminile
Stili di vita