Sintesi dell'intervista e punti chiave
Quanto sarebbe bene dormire ogni notte? Perché certe persone lavorano e studiano meglio proprio nelle ore notturne? Che cosa succede nel cervello quando dormiamo? E perché sogniamo?
In questa intervista illustriamo:
- come i bioritmi tendano a dividere l’umanità in “gufetti”, efficientissimi di notte (ma dormiglioni al mattino), e “allodole”, poco nottambule e amanti delle albe luminose;
- la regola generale da seguire comunque, per fruire di un buon sonno ristoratore: un’ora di riposo ogni due di veglia (quindi circa otto ore al giorno);
- l’attività del cervello durante il riposo: riparazione dei danni prodotti sulle cellule nervose dai tossici ambientali, dallo stress, dalle abitudini alimentari e dall’abuso di alcol, fumo e droghe; attivazione di nuove connessioni tra i neuroni, indispensabili alla capacità associativa, all’intelligenza, alla creatività e alle abilità psicomotorie; trasformazione delle tracce di memoria a breve termine in tracce a lungo termine (indispensabile, fra l’altro, per la conservazione della nostra identità personale);
- i danni che la carenza di sonno provoca in età scolare;
- le fasi che caratterizzano l’“architettura” del sonno;
- come nelle fasi REM (Rapid Eyes Movements) avvenga il consolidamento delle tracce mnesiche, e in parallelo una ricca produzione di immagini che, concatenate fra loro, formano i sogni;
- il significato dei sogni sul piano emotivo ed esistenziale, e la conseguente importanza di ascoltarne i messaggi per conoscere sempre meglio ciò che della vita è davvero bello, importante o problematico per noi.
Parole chiave:
Sogni
Sonno e disturbi del sonno